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Epatite neonatale

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    Ingegnere Biomedico

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    Ho voluto aggiungere questo argomento,poichè diverso dall'epatite trasmessa dalla madre al figlio,non solo i virus epatici,possono trasmettere questa patologia.
    Il termine epatite neonatale indica un’infiammazione del fegato che si verifica nella prima infanzia, generalmente 1-2 mesi dopo la nascita.
    Circa il 20% dei neonati colpiti da questa malattia è stato infettato da un virus prima della nascita, da parte della madre o subito dopo il parto. I virus responsabili possono essere i virus dell’epatite A, B e C, il citomegalovirus e il virus della rosolia. Nella maggioranza dei casi la causa è il virus dell’epatite B. Nel rimanente 80% dei casi non è possibile identificare nessuna causa virale specifica.Anche l’ipotiroidismo congenito è oggi riconosciuto come possibile causa dell’epatite neonatale, anche se la diagnosi di questo disturbo presenta ancora delle difficoltà.Un neonato affetto da epatite neonatale generalmente non cresce in peso e altezza in modo normale, presenta ittero, che appare 1 o 2 mesi dopo la nascita, ingrossamento del fegato e della milza, feci chiare, urine scure, prurito, irritabilità, letargia, facilità a sviluppare lividi ed eventuale distensione addominale dovuta a ipertensione portale.
    Se gli esami del sangue non evidenziano una causa virale, il neonato dovrà essere sottoposto a biopsia epatica.Spesso la biopsia evidenzia nel fegato la presenza di cellule giganti, formate da 4-5 cellule epatiche aggregate a formare una cellula di dimensioni superiori alla norma, ancora attiva, ma meno funzionale di una normale cellula epatica. Questo tipo di epatite prende il nome di “epatite a cellule giganti”.
    I sintomi dell’epatite neonatale si sovrappongono a quelli di un’altra patologia del fegato dei neonati, l’atresia biliare, nella quale si osserva ittero e ingrossamento del fegato, ma un normale accrescimento del bambino e delle dimensioni della milza.
    I bambini colpiti da epatite neonatale infetti da citomegalovirus o virus della rosolia rischiano di sviluppare un’infezione a livello cerebrale che può portare a ritardo mentale o paralisi cerebrale.
    Nei casi più gravi (circa il 20%) i neonati sviluppano una malattia epatica cronica dovuta alla distruzione delle cellule del fegato che degenera in cirrosi. Il fegato si indurisce e l’ittero non scompare fino a oltre 6 mesi di vita. In questi casi gravi si rende necessario il trapianto di fegato.L’ostruzione dei dotti biliari e il danno causato alle cellule epatiche comportano un’incapacità di digerire i grassi e di assorbire le vitamine A, D, E e K:

    la carenza di vitamina A altera la vista e la crescita;
    la carenza di vitamina D altera il normale sviluppo di ossa e cartilagini;
    la carenza di vitamina E porta a scarsa coordinazione;
    la carenza di vitamina K è associata a facilità alle scottature e alla tendenza a sanguinare.
    L’epatite neonatale cronica causa, inoltre, l’incapacità di eliminare le tossine da parte del fegato nella bile, il che determina prurito, eruzioni cutanee e irritabilità.
    La maggioranza dei neonati (80%) affetti da epatite a cellule giganti guarisce senza sviluppare cicatrici epatiche. Quando il flusso biliare si ristabilisce si ha una ripresa della crescita grazie al normale assorbimento delle vitamine.
    Il trattamento è sintomatico, cioè mirato a curare i sintomi, in quanto non esiste un trattamento specifico. In caso di avvenuta infezione da virus dell’epatite B non esiste una cura per prevenire lo sviluppo di epatite cronica, quindi il fegato deve essere periodicamente tenuto sotto controllo per prevenire complicazioni.
    Il medico prescriverà una dieta ipercalorica e ricca di grassi e l’assunzione di integratori vitaminici per compensare le difficoltà di assorbimento.
    In alcuni casi possono essere prescritti farmaci che agiscono stimolando il fegato a produrre bile e a ripristinare il circolo biliare. Nel caso in cui sopraggiunga ascite, occorre una dieta povera di sali e verranno prescritti farmaci diuretici.
    Se la causa dell’epatite neonatale è il virus dell’epatite A, spesso la malattia si risolve da sola.
    L’epatite neonatale causata da infezione virale può essere trasmessa dal neonato malato alle persone che vengono a contatto con esso.
    È importante che i neonati malati non vengano a contatto con donne in gravidanza, per il rischio di trasmissione del virus dalla donna al feto.
    Fonti:
    www.gastro.com

    http://www.depression-guide.com/baby-care-...l-hepatitis.htm

    Sapete che amo i bambini,me ne occupo da tempo,studio in quello che l'ingegneria genetica può fare per loro.Io li chiamo i miei piccoli eroi......ma sono grandi eroi,capaci di sopportare disagi enormi,capaci di smuovere montagne....quando ci lamentiamo senza un motivo ben preciso,pensiamo a loro e a chi sta peggio.......a chi non ha un futuro a chi purtroppo,gli hanno rubato l'infanzia......
    Penso sempre a voi e a volte mi chiedo se faccio a sufficienza......
    Col cuore in mano

    Luca








     
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  2. zozzovic
     
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    ciao luca,sei una bravissima persona e tutto quello che fai,lo fai bene.anche io ho l epatite c dalla nascita avendo subito microtrasfusioni essendo nato di 7 mesi e con un problema all uretere sempre appena nato e mi sono dovuto operare e subire ulteriori trasfusioni.ho l epatite c da sempre,ho 30 anni e spero di guarire con questi nuovi farmaci e capire come potrà essere la vita da persona senza epatite c,lotterò come un dannato per poter raggiungere questo mio sogno!!!
     
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1 replies since 7/9/2012, 10:53   458 views
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